31 gen 2011

Salvador Dalì @ Mostra a Palazzo Reale di Milano

Soggetto: "Salvador Dalì - il sogno si avvicina"
Tipologia: mostra d'arte
Location: Palazzo Reale
Costo: Il prezzo del biglietto è di 10€ + eventuali 0,50€ in caso di prevendita (come nel mio caso).
Recensione:
Arriva in pompa magna (come ci si aspetta per artisti di questo calibro) a Milano l'esposizione delle opera d'arte di Salvador Dalì ospitate a Palazzo Reale. Biglietti prenotatili come un comune biglietto da concerto su Ticketone, cartelli ovunque, un artista eccezionale, insomma tutte le premesse per un grande evento artistico.
Purtroppo tutto inizia sotto i peggiori auspici. Ad inizio gennaio i biglietti non sono prenotatili già  per tutti i weekend dello stesso mese: comprensibile per un evento del genere, peccato che queste date non siano segnalate "esaurite", semplicemente il sito di ticketone va in crash. Una maggiore trasparenza sarebbe stata preferibile.
Prenotati i biglietti (recuperabili esclusivamente in loco) inizia l'attesa per l'evento. Per chi come me di Dalì consce il minimo indispensabile, l'attesa è grande e l'obbiettivo è ammirare dal vivo quelle opere originali che tutti abbiamo imparato a conoscere. Posso anticipare che il mio "appetito" è stato saziato solo a metà.
Iniziamo a parlare dell'ingrasso alla mostra.  Ho prenotato i biglietti per le 12:30 di venerdì, un orario a mio modo di vedere buono anche se non il migliore. Ovviamente la coda era già molto lunga già dalle 11:50  confermando la grandissima affluenza ad un evento di questa rilevanza.
Online le prenotazioni erano per fasce di orario, come se si potesse effettuare un ingresso ogni ora. All'arrivo a palazzo reale però io e la mia dolce metà non abbiamo trovato alcun indicazione per l'ingresso "preferenziale" per le prenotazioni: nessun cartello o stuart responsabile. Così, come per ogni passante, abbiamo dovuto aggiungerci alla lunga (e quasi immobile) coda. Circa 10 persone ogni 7/8 minuti effettuavano l'ingresso, probabilmente frenati anche dal grande numero di gruppi scolastici in costante ingresso. Proprio grazie a questi ho potuto avvicinarmi ad un responsabile del loro ingresso per chiedere informazioni e scoprire così che potevo tranquillamente superare le transenne e raggiungere il primo piano, il vero ingesso dalle mostra. Insieme al biglietto d'ingresso vengono fornite: un buono di 5,50€ nell'acquisto di acqua Ferrarelle, un buono per l'ingresso con biglietto ridotto alla mostra di Alberto Savino, un piccolo dépliant che spiega la disposizione delle camere della mostra ed il loro contenuto.
La mostra è ben fornita e ben disposta. 8 grandi stanze che corrispondo a periodi diversi diversi dell'artista.
Trovano spazio Dali e la sua visione della guerra, il suo periodo surrealista, Dali e la forma umana, Dali e gli spazi infiniti. L'opera più imponente è sicuramente la celebre Stanza di Mae West di Oscar Tursquests Blanca che occupa molto spazio e che stupisce per la sua precisione e "visionarietà", unica nel suo genere.
Bella e interessante la stanza che ospita il paesaggio con la fanciulla che salta la corda, con un interessante muro di colore blu profondo che sembra quasi proseguire fuori dalla tela il cielo del dipinto. Buone e interessanti le opere di Dali e la guerra nella stanza del male, con grandi classi proposti come l'atroce "volto di guerra" e l'idillio  atomico e uranico melanconico (1945) che rappresenta un interessante mix delle figure tipiche della guerra (un bombardiere) e della cultura america (il baseball, con giocatori e mazze), quasi a sottolineare il miscuglio dei due universi in grande contrasto. (Il baseball americano non si è mai fermato durante la II guerra mondiale, l'unica occasione è stata per le settimane successive all'11 settembre 2001). Poco interessanti e male posizionate invece le stanze dove venivano riprodotti alcuni documentari sulla vita di Dali. Gli schermi sono troppo vicini e l'audio delle due rappresentazioni si mischia e confonde. UN DISASTRO. La mostra non dura molto e presto si raggiunge l'ultima stanza dove viene riprodotto in anteprima (in italia)  per la prima volta il cortometraggio animato "Destino", una collaborazione tra Walt Disney e Dali tra il 45' e il 46'. Un cortometraggio che fa risaltare le capacità "surrealiste" di Dali, mostra in pieno la sua arte in movimento. Purtroppo dura molto poco e molto di quello che viene proposto non è che un a ripetizione di molte sue opere. La stanza è ornata di diversi schizzi che sono diventati parti del corto metraggio. Particolarmente interessante un dipinto su tela della torre di babilonia.
Dopo l'ultima stanza "Epilogo" della mostra il ricco e costosissimo negozio della mostra.
Purtroppo uscire dalla mostra lascia un po' a bocca asciutta. L'artista è grande e vario, con una carriera davvero lunga ed interessante. Purtroppo alcune fasi della sua vita sono solo accennate e mancano le più celebri opera, prime fra tutte "Gli orologi Molli: la persistenza del tempo".
Una buona mostra che vale sicuramente il prezzo del biglietto (PRENOTATE ED ENTRATE NEL VOSTRO ORARIO!), si poteva sicuramente fare un pò di più. E questo, sul questionario finale proposto lo ho scirtto :)


Location: 8 - Bellissimo il palazzo reale. Facile da raggiungere, poca coda se si prenotano i biglietti. 
Pezzi esposti 7  Buona collezione, un grande sunto della lunga carriera di Dali. Peccato davvero per la mancanza dei pezzi più celebri.
Organizzazione: 3 Poca, quasi assente. Manca qualche indicazione per le prenotazioni!
Prezzo: 10 Perfettamente in linea con quanto offerto. Ottimo.
Voto: 8-- Una buona mostra che vale sicuramente il prezzo del biglietto (PRENOTATE ED ENTRATE NEL VOSTRO ORARIO!), si poteva sicuramente fare un pò di più. E questo, sul questionario finale proposto lo ho scritto :)

21 gen 2011


Titolo: Giselle di Théephile Gautier
Tipologia: Balletto
Location: Trasmesso al Cinema Silvio Pellico di Saronno in diretta dalla Royal Opera House di Londra
Trama:
In un piccolo villaggio di campagna la giovane e gracile Giselle scopre l'amore per un misterioso sconosciuto, apparentemente un semplice popolano come lei. La festa e la gioia durano fino a quando, il guardiacaccia innamorato di Giselle fin dall'infanzia, rivela le origini nobili di Albrecht. Oltre a questa sconvolgente notizia, Giselle scopre che il giovane nobile di cui si è innamorata è stato promesso in matrimonio alla principessa del castello. Il dolore è troppo e Giselle, già debole di cuore, muore. 
Il secondo atto si svolge nel bosco dove giacciono le spoglie di Giselle. Qui Albrecht e il guardiacaccia incontrano le Villi, leggendari fantasmi di giovani ragazze senza marito profondamente innamorate del ballo che obbligano gli sventurati di passaggio a ballare fino alla morte. Giselle aiuterà Albrecht a sopravvivere alla tortura ballando in sua compagnia fino all'alba, momento in cui le Villi sono costrette a scomparire.
Recensione:
Emozionante. Potrei fermai qui a raccontare del balletto (il mio primo) che ho potuto ammirare in diretta da Londra. Assolutamente lontano dall'essere noioso e ripetitivo, si svolge dolcemente per circa 2 ore. Musiche e coreografie di grandissimo livello, mentre i balletti eccellono in qualità e perfezione. La storia è facilmente comprensibile anche senza battute (eh si, non ho mai visto un balletto) e i costumi di alta qualità rendendo benissimo sempre idea di dove ci si trovi e cosa stia succedendo. La prima ballerina (Alina Cojocaru) nei panni di Giselle e il primo ballerino (Johan Kobborg) nei panni di Albrecht, ballano intensamente, in perfetta sincronia. Uno spettacolo per gli occhi. Sanno emozionare e sanno coinvolgere, nessun passo particolarmente spettacolare ma un ballo classico di grande livello. Se c'è un punto negativo dell'esibizione è sicuramente l'inizio del secondo atto, dove il bianco delle Villi tende a stancare in fretta spettatori e palpebre. 
Nel complesso, un eccezionale spettacolo. Sicuramente da vedere e da provare.


Recensione II - Proiezione nei cinema
Merita una recensione a parte il metodo con cui lo spettacolo è stato messo alla portata di tutti. La proiezione in diretta da Londra ha permesso di mostrare lo spettacolo a tutto il mondo più o meno in diretta (Australia e Canada avranno la differita). Il sistema ha funzionato bene, a parte il prevedibile e accettabile ritardo di circa 30 minuti iniziali. La grande qualità degli attuali schermi dei cinema (anche cittadini) permette una risoluzione così elevata da fare spettacolo a sè. La regia poi, che si occupava di centrare e zoomare sui protagonisti della scena al momento giusto ha permesso di godersi ogni minimo aspetto della rappresentazione (gli sguardi increduli, le occhiate arrabbiate, e i momenti di commozione al momento dei ringraziamenti) dal primo all'ultimo minuto. Una grande iniziativa, che merita un applauso per quanto riguarda la qualità di regia, sia nel saperlo sfruttare a livello commerciale nei diversi cinema dove l'evento era proiettato. Ottimo lavoro.


Trama: 8 - E' un balletto. Perché aspettarsi di più?
Scenografia e Costumi: 9 - Ottimi, soprattutto gli sfondi e i costumi delle Villi. 
Attori: 8 Non sono un esperto, ma erano espressivi, coordinati e precisi. Mai una sbavatura.
Musiche 7 Di buona qualità. E' mancato qualche brano di particolare intensità o bellezza. Carino il tema portante di Giselle, ma sento che mancava qualcosa.
*Riproduzione: 10 Come un film da Oscar visto al cinema.  


Voto: 9  Non il mio genere, ma caldamente raccomandato. Imperdibile. 

19 gen 2011

Alice in Wonderland - La storia a fumetti dal film di Tim Burton


Titolo: Alice in Wonderland. La storia a fumetti dal film di Tim Burton Ferrari Alessandro, Narciso Massimiliano
Tipologia: Libri per ragazzi
Distributore italiano:  Walt Disney Company Italia


Trama:
Il fumetto è la trasposizione a fumetti del film diretto da Tim Burton e sceneggiata da Linda Woolverton (già sceneggiatrice de "La Bella e la Bestia" e "Il re leone").
La storia parte circa 10 anni dopo gli eventi descritti in "Alice nel pese nelle meraviglie", dove oramai Alice ha 19 anni e si è lasciata alle spalle l'innocenza per fare posto ai temi più maturi della vita. Invitata ad una festa dove, a sua insaputa, si è organizzata la sua promessa di matrimonio con un signorotto locale. E qui, che fuggendo innocentemente da questo evento inaspettato, cade nuovamente nella tana del bianconiglio.
Da quel momento Alice dovrà avventurarsi nuovamente nel "mondo di sotto" incontrando tutti i suoi vecchi amici (dall'affascinante cappellaio matto, allo stregatto, alla sclerotica regina di cuori) e facendo nuove conoscenze (la regina bianca, Mally) prima di potersi "svegliare" e comprendere nuovamente il significato di quel viaggio.

Recensione (CONTIENE SPOILER)
Premessa: Devo ancora rivedere il film per comprendere appieno la sceneggiatura.
Fatta la dovuta premessa, anticipo  subito anche che trovo che l'idea di scrivere un "seguito" ad Alice nel paese delle meraviglie deve considerarsi come  un esperimento, un esercizio di stile. Ci sono opere che è il caso di lasciare dove sono, argomenti che è meglio non affrontare se non si vuole affrontare la discussione che scatenano. Alice in Wonderland è una storia matura, l'avventura di una bambina in una terra d'incanto dove deve imparare a crescere ed ad affrontare i problemi, a prendersi le proprie responsabilità per poter tornare al mondo di tutti i giorni. Il "mondo di sotto" ha questa funzione, così come nella storia originale così come quella sceneggiata dalla Woolverton: un argomento che nella versione originale non aveva bisogno di vestire Alice con un armatura ed una spada per affrontare un drago. Questo è il primo errore. Il "mondo di sotto" è già sufficientemente ricco di allegorie e di metafore creative, non credo ci sia bisogno di immagini forti e concrete come quelle usate. Il problema della versione a fumetti della storia, è che tutto risulta accelerato, tagliato quasi strozzato nelle sole 60 pagine che lo compongono. I dialoghi rispecchiano a sufficienza quelli del film e in generale rendono bene l'idea di "manicomio di cotone" di Wonderland. La trama, debole e poco interessante è fortunatamente supportata dalla parte migliore del fumetto: i disegni.
Raramente si ha modo di osservare una qualità così elevata nelle tavole proposte dai fumetti. Marvel, DC, giapponesi, nessuno ne sa quanto Disney nel raccontare con le immagini una storia. I disegni riproducono lo stile visionario di Tim Burton e i colori vanno alla ricerca di quel grottesco-favoloso adatto all'ambientazione.
Uno vero spettacolo per gli occhi: pagine variopinte che potrebbero essere quadri, immagini nitide, colori pastello e sfumature artistiche. La vera bellezza del volume sono le tavole.
Notevole anche l'edizione con cui il volume si presenta sugli scaffali. Le 90  pagine sono divise per 2/3 del fumetto vero e proprio e di ben 1/3 di "dietro le quinte". Una parte interessantissima, ricca e curata per raccontare ai lettori le persone dietro all'opera e il fattore artistico. Un prodotto così ben curato sotto il profilo delle immagini e dei colori merita le varie pagine in cui viene raccontato dapprima la scelta degli artisti e poi i vari processi di produzione, senza tralasciare i confronti tra la versione fumetto e quella filmica dei personaggi protagonisti. Un ottima edizione, rilegata in copertina semi-rigida e con un piacevole tema a rombi neri e bianchi leggermente traslucidi.
Un bell'accessorio per accompagnare l'edizione da collezionisti del film. Se non vi è piaciuto il film, non troverete grandi motivi per comprare il volume.

Trama: 5 - Manca di spessore. Nel fumetto il legame tra Alice e il Cappellaio è a malamena introdotto. In generale la sceneggiatura non è un granchè, quindi la trasposizione nella versione a fumetto è venuta bene.
Personaggi: 5 Piatti e descritti frettolosamente. In un fumetto di 60 pagine è normale, ma dato che il punto forte della storia sono i personaggi, non ci siamo.
Disegni: 9  Stupendi, tavole incantevoli, uno vero spettacolo. 
Versione Italiana: 8 Ottima l'edizione, la carta liscia e la stampa a colori. L'extra che occupa 1/3 del fumetto la fa salire di qualche punto ancora.
Voto: 7. La trama e la pochezza della narrazione si salvano solo grazie al comparto artistico di altissimo livello. Solo per appassionati del genere.

18 gen 2011

"Tsumitsuki" di Hiro Kiyohara





Titolo: "Tsumitsuki" di Hiro Kiyohara

Tipologia: Shounen / Horror

Distributore italiano: JPOP
Editore Giapponese: Kadokawa Shoten

Trama:
Il volume unico proposto da JPOP propone la storia di Kuroe, un cacciatore di Tsumitsuki , dei demoni che si impossessano del corpo degli umani tormentati da sensi di colpa. Il volume contiene diverse storie di questi "Tsumitsuki", cercando di presentare piano piano l'unico personaggio maschile del manga Kuroe appunto.

Recensione:
Proposto come manga horror si rivela presto per quello che sospettavo.
Un insieme di storielle pseudo drammatiche / psicologiche con qualche scene di raccapriccianti (ma neanche tanto) mostri.
Tra tutti quei neri e quei dialoghi non si riesce a a intravedere un filo di suspance e neppure un pizzico di angoscia tipica del genere horror. Sarà che sono in generare un pò annoiato dai mono-volumi o dalle piccole raccolte di storie che non ampliano il contesto e lasciano i protagonisti privi di un vero carisma. Un manga mediocre per cui non vedrei neanche una possibile evoluzione della storia. Tutto già visto, dall'inizio alla fine. Il tratto e il disegno in generale si salva, ma l'abuso di nero per cercare di render più scure e angoscianti le vignette ha invece l'effetto di abbassare la qualità media dell'opera.
Inutile.

Trama: 3 - Praticamente inesistente. Non si allontana dalle più classiche storie di "monaci" caccia demoni.
Personaggi: 3 Piatti e uguali a mille copie di loro stessi. Non esiste la caratterizzazione.
Disegni: 8  Bellissima mano, peccato per tutte quelle vignette scure che nascondo il tratto.
Versione Italiana: 7 Bella, la sovracoperta e la prima pagina a colori è sempre soddisfacente. Jpop sa quello che fa. Buona carte ed inchiostro.

Voto: 4.5  Piatto e senza appeal. Un horror che non spaventa o angoscia.